Curatrice dell’evento Elena Rolla

Fonderia39
Organizzazione
Ida Galassi i.galassi@aterballetto.it
Irene Sartorelli i.sartorelli@aterballetto.it

Liceo artistico Chierici
Coordinamento prof.ssa Mariarosaria Pranzitelli
mariarosaria.pranzitelli@liceochierici-re.edu.it


Gruppo Documentazione Liceo Artistico Chierici

Il progetto Indizi sul corpo quest’anno prevede la partecipazione delle classi 4 G – 4 E (referenti: prof. Costabile e prof.ssa M. Pranzitelli) e alcuni studenti del Corso di Fotografia con Fabio Boni per documentare nella modalità del REPORTAGE la preparazione all’evento del Defilé della Danza  Fonderia39 curatrice dell’evento Elena Rolla.
Un gruppo di studenti si occuperà del Body painting.

Le classi 4E – 4G – e alcuni studenti di 4C saranno coinvolti in un percorso di scrittura che intreccia temi curriculari sviluppati nel percorso di studio di quest’anno: Cartesio e Spinoza in particolare. I testi di Nancy sono utilizzati per un’interpretazione contemporanea di questi temi.

Date prove collettive presso la Fonderia

Sabato 16 febbraio 2019: 4 ore pomeriggio 4 STUDENTI
Domenica 17 febbraio 2019: 4 ore al mattino 4 STUDENTI + 4 ore pomeriggio 4 STUDENTI
Sabato 09 marzo 2019: 4 ore al mattino 6 STUDENTI+ 4 ore pomeriggio 6 STUDENTI
Domenica 10 marzo 2019: 4 ore al mattino 6 STUDENTI + 4 ore pomeriggio 6 STUDENTI

Prova generale: domenica 7 aprile 2019 presso il campo di atletica 

Défilé – Inaugurazione di Fotografia europea 12 aprile 


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A scuola

Lezione di Filosofia Indizi sul corpo (lettura di testi) prof. M. Pranzitelli (classe 4G e 4E)

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Lezione sul Reportage e la sua storia prof. Francesco Costabile (classe 4E e 4G)

1-https://prezi.com/t0pp_r8h9a4a

2 – https://prezi.com/h8g8dzywfxgo 


WORK IN PROGRESS

Sabato 16 febbraio 2019: 4 ore pomeriggio 6 STUDENTI 
Domenica 17 febbraio 2019: 4 ore al mattino 6 STUDENTI + 4 ore pomeriggio 6 STUDENTI

In fonderia 

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Relazione finale dell’evento

Classe 4C

Francesca Balestrieri e Erika Moccia

foto di Sara Casali 4G

1

Il vetro che riflette la tua immagine, ti mette a contatto con te, adesso sei qui e non puoi tirarti indietro.
Oltrepassando la porta sei circondato dal silenzio e del rumore dei passi attutito e ovattato dalle pareti in legno.
<<1,2,3,4>> è solo una flebile voce nel mare di silenzio che proviene dalla sala alla nostra destra.
Il parquet di un colore caldo è perfettamente liscio e livellato, levigato e dal colore scuro.
Le sbarre alle pareti e l’illuminazione assente rende tutto più magico, uno spettacolo sublime dove le finestre e i lucernari sul soffitto donano un netto contrasto con l’acciaio asettico e freddo del soffitto.
I mattoni grezzi ricoprono il fondo della sala con una piccola postazione sopraelevata dove l’insegnante dai capelli dorati impartisce ordini in modo rigido, composto e intransigente.
In ogni sua parola traspare la sua esigenza di perfezione e di espressione.
<<Ognuno è diverso>> sono le parole che rimbombano nella sala mentre le ballerine, dove circa in duecento eseguono passi a corpo libero che saranno parte integrante del Delifè di ottobre dove tutte le compagnie di Reggio Emilia e provincia si esibiranno in un’unica coreografia per le vie del centro storico animando e facendo vivere il nome del progetto stesso: “La Città della Danza”.
Elena Rolla è la figura su cui ruota la concentrazione delle ragazze e ogni loro più piccolo respiro, lei infatti parla, il tono è di chi ha vissuto tutto in prima persona e sotto le nostre domande ha ammesso di aver partecipato e ci descrive con voce tremante di emozioni e gli occhi pieni scintillanti la sua esperienza come un tripudio di persone a Lione dove i passanti si aggregavano ai movimenti dei ballerini assecondandoli e rivoluzionandoli.
mille stili differenti e mille persone diverse che si muovono insieme accomunate solo dalla stessa base e dalla stessa melodia.
La stessa passione la rivedo anche in Beatrice, bimba di 7 anni che con la sua innocenza guarda i ragazzi grandi allenarsi con attenzione e muovendo a tempo le mani in modo da poter seguire il ritmo seduta sugli spalti poiché accompagnata dalla madre che segue le prove con interesse.
Ha i capelli biondi fino alle spalle e con essi gioca mentre ci parla con gli occhi illuminati di felicità.
Ci dice che le piace tantissimo ballare e che va a scuola di danza almeno 3 volte a settimana e che anche se le costa sacrificio le piace molto.
Nel timbro gentile e il viso dolce possiamo rivedere tutti i volti dei ragazzi che ballano in platea.
Camilla, Anna, Samuele e tanti altri ci lasciano delle testimonianze sia per quanto riguarda la loro esperienza di gruppo e sia sulla loro esperienza nel e con il ballo.

“Senza Danza non sono Io” (Camilla,11)

“Se non ballassi impazzirei” (Lisa, 11)

“Perché voglio diventare un professionista” (Samuele, 15)

“Nonostante la fatica, la danza è passione” (Francesca, 15)

“Per non pensare, è il mio sfogo” (Angelica, 16)

“È la mia passione” (Caterina, 17)

“La mia Unica e Vera Passione” (Carolina, 18)

Sono solo alcune e tra le più significative testimonianze riportate dai ragazzi intervistati a cui abbiamo chiesto cosa fosse per loro la danza e che ruolo avesse nella loro vita.
Le risposte sono varie ma quella per cui va la maggiore è la passione.
Come diceva Platone la biga col cavallo bianco porta le virtù verso l’alto elevandone lo spirito dell’anima occupante.
Così come in questa sala le stesse anime dei ballerini sembrano uscire dai corpi, toccarsi ed accarezzarsi in modo da unirsi e stringersi.
È anche questo il Defilè, unione.
Unione di tante cose accomunate da un chiodo fisso e un principio comune: La danza.
I colori della pelle differenti, i capelli mossi, ricci e lisci tutti legati in un unica coda da cavallo o in uno chignon.
Vedo tutti: alti o bassi muovere i piedi nello stesso spazio mentre la voce scandisce ancora <<1,2,3,4..>>