Relazioni di sintesi di Elisabetta Tirelli V°A (2015/16)
AL DI LA’ DEL BENE E DEL MALE
Fredrich Nietzsche
Adelphi edizioni
1886
Al di là del bene e del male, ovvero al di là della morale, della religione, della filosofia sistematica.
Come ogni libro di Nietzsche, anche Al di là del bene e del male è disseminato di aforismi nei quali traspare la genialità intuitiva dell’autore; in quest’opera, ripercorre tutti i temi fondamentali della maturità filosofica, prendendo inizialmente forma come prefazione di Così parlò Zarathustra.
L’elemento essenziale che sorregge la struttura dell’intera opera è il tema centrale delgrande dolore come esperienza che nobilita e umanizza; ma di quale grande dolore egli parla? Evidentemente di quello di cui ha bisogno un’anima per liberarsi dalle tradizioni, dai luoghi comuni, dalle opinioni, dai contenuti trasmessi dalle passate generazioni, necessario a sviluppare con se stessa un rapporto autentico.
E’ evidente che il grande dolore è al tempo stesso la vocazione di un’anima assetata di verità sull’uomo, un’anima che vive in solitudine, che partecipa alla vita degli esseri comuni, per trovare materia di riflessione.
Il contenuto del libro ci fa dunque riflettere sulla diversità tra gli esseri umani, l’interazione sociale, gli uomini comuni, “volgari”, e distingue in quattro parti fondamentali l’intera opera.
Sui pregiudizi dei filosofi, apre il dibattito sulla filosofia del passato, criticando il “cieco dogmatismo” di cui tratta; dubita, sin dal principio, dell’intero progetto universalistico di Socrate, per poi enunciare una spiegazione psicologica al pensiero teorico dei filosofi prima di lui.
Nella seconda parte, Lo spirito libero, inteso come colui che riesce ad investigare la realtà più profonda, Nietzsche esorta i suoi lettori a non farsi condizionare dall’ “amore di verità” poichè è insediata nel pregiudizio umano l’idea di credere che la verità più profonda valga più dell’apparenza superficiale. Ma, se per ipotesi togliamo quest’ultima, non rimane più nulla all’uomo; definisce quindi l’apparenza come unica verità effettiva.
Nella terza parte tratta della religione, L’ essere religioso, schierandosi subito contro la Chiesa e rifiutando difatti la religione cattolica; definisce Dio come colui che rappresenta i bisogni inferiori dell’uomo e la religione come mezzo per soddisfare la propria brama di dominio sugli altri.
Nella quarta ed ultima parte ci viene lasciata una raccolta di brevi aforismi che trattano principalmente della differenza e della distanza tra uomini e donne, e di osservazioni sulla natura umana.
“Come nel reame degli astri sono talvolta due soli a determinare l’orbita di un pianeta, come, in certi casi, soli di diverso colore illuminano un unico pianeta, ora di rosso, ora di verde, e poi di nuovo contemporaneamente irraggiandolo e inondandolo in guisa multicolore, così noi uomini moderni, grazie al complicato meccanismo del nostro “cielo stellato” – siamo determinati da morali diverse; le nostre azioni risplendono alternativamente di colori diversi, di rado sono univoche – e sono frequenti i casi in cui compaiono azioni variopinte” (p. 126).