Simone Weil 
Riflessioni sulle cause della libertà e dell'oppressione sociale

“Appare abbastanza chiaro che l’umanità contemporanea tende un po’ dovunque ad una forma totalitaria di organizzazione sociale, per adoperare il termine diventato di moda grazie ai nazional-socialisti, vale a dire tende a un regime in cui il potere di Stato deciderebbe sovranamente in tutti gli ambiti, anche soprattutto nell’ambito del pensiero. La Russia, per maggior sventura del popolo Russo, offre un esempio quasi perfetto di un simile regime; gli altri paesi non potranno fare altro che avvicinarsi ad esso, a meno di sconvolgimenti analoghi a quelli dell’ottobre 1917, ma sembra inevitabile che tutti vi si accostino in varia misura nel corso dei prossimi anni. Questa evoluzione conferirà inevitabilmente al disordine una forma burocratica, e quindi accrescerà ancora l’incoerenza, lo spreco, la miseria. Le guerre porteranno con sé un consumo insensato di materie prime e di attrezzature, una distruzione folle dei beni di ogni specie ereditati dalle generazioni precedenti. Quando il caos e la distruzione avranno raggiunto il limite a partire dal quale il funzionamento stesso dell’organizzazione economica e sociale sarà diventato materialmente impossibile, la nostra civiltà perirà: e l’umanità, tornata un livello di vita più o meno primitivo e ad una vita sociale dispersa in collettività molto più piccole, ripartirà su una strada nuova che ci è assolutamente impossibile prevedere.

Immaginarsi di poter orientare la storia in una direzione diversa trasformando il regime a colpi di riforme o di rivoluzioni, riporre la speranza della salvezza in un’azione difensiva offensiva contro la tirannia e il militarismo, significa sognare a occhi aperti. Non esiste nulla su cui fondare anche solo per dei semplici tentativi la formula di Marx secondo la quale il regime genererebbe i suoi propri affossatori riceve tutti i giorni crudeli smentite; e ci si chiede del resto come Marx abbia mai potuto credere che la schiavitù potesse formare uomini liberi. Mai sinora nella storia un regime di schiavitù è caduto sotto i colpi degli schiavi. La verità è che, secondo una formula celebre, la schiavitù avvilisce l’uomo fino al punto di farsi amare dall’uomo stesso; che la libertà è preziosa solo agli occhi di coloro che la possiedono effettivamente; e che un regime del tutto inumano, com’è il nostro, lungi dal forgiare esseri capaci di edificare una società umana, modella a sua immagine tutti coloro che gli sono sottomessi, tanto gli oppressi quanto gli oppressori.”

Riflessioni sulle cause della libertà e dell’oppressione sociale
di Simone Weil – (ed. Adelphi – p 119 -120)