Essere presenti al corpo.
Un’analisi dell’insegnamento di Simona Bertozzi
articolo di Carolina Bergonzoni
Fin dalla più tenera età mi sono dedicata alla danza.
Maturando e crescendo come danzatrice, unendo alla pratica corporea studi accademici in ambito filosofico, ho iniziato a domandarmi che cosa è che rende la danza, danza. Che cosa è che trasforma un movimento in danza? Restringendo e affinando la ricerca, che inevitabilmente si presenta senza fine, ho dunque iniziato a interrogarmi sulla nozione di presenza in danza. Ispirata dalle domande poste dalla studiosa di teatro e performance Josette Féral, in quest’articolo propongo di riflettere innanzi tutto sull’idea che la presenza corporea è condizione necessaria, ma non sufficiente per il danzatore.
«Danza e Ricerca. Laboratorio di studi, scritture, visioni», anno VIII, numero 8, 2016