#Jean-luc Nancy
Il pensiero arriva dopo la danza, come dice Beckett. Ciò significa anche che il pensiero si fa avanti con la danza.
Che il pensiero si desta con una danza.
Che la danza accende il pensiero. Non già dando dei soggetti di riflessione, ma facendo del corpo una forma
pura, una forma per sé — una forma in movimento o non, ciò non è l’essenziale
(il movimento si manifesta anche nell’immobilità, nel gesto catturato, nel salto di cui la fotografia afferra l’istante, la posa) ma facendo del corpo un’idea non un ideale ma un’idea ossia una verità in sé non sottomessa né a un consumo né a un’intenzione ma un corpo che ha valore per sé per la sua postura per il suo incedere il suo battere la sua verità di corpo la sua idea pura senza figura e senza corpo in qualche modo corpo emerso dal corpo senza divenire un’anima né uno spirito appena la propria idea il suo tracciato dentro allo spazio e il tempo astratto sottratto alle attrazioni che non crea esso stesso
semplice infinito pensiero della propria presenza nel mezzo del mondo
e mondo a sé solo mondo a tutti a nessuno