“Nietzsche è stato il primo a comprendere che l’intera storia della filosofia si configura come una scuola della denigrazione contro i presupposti della vita perpetrata soprattutto attraverso il sistematico disprezzo del corpo, della sua forza creativa, della sua mirabile facoltà di metamorfosi, ridotto dai metafisici ascetici a una «miserabile idée fixe dei sensi, affetto da tutti i possibili errori della logica»8. Il progetto nietzschiano di radicale oltrepassamento dell’orizzonte di pensiero metafisico comporta un ribaltamento della svalutazione platonico-cristiana del corpo: «Ai dispregiatori del corpo – scrive Nietzsche in un celebre passo dello Zarathustra – voglio dire una parola. Il corpo è una grande ragione, una pluralità con un solo senso, una guerra e una pace, un gregge e un pastore. Strumento del tuo corpo è anche la tua piccola ragione, fratello, che tu chiami ‘spirito’, un piccolo strumento e un giocattolo della tua grande ragione: essa non dice ‘io’, ma fa ‘io’. […] Dietro i tuoi pensieri e sentimenti, fratello, sta un possente sovrano, un saggio ignoto – che si chiama Sé. Abita nel tuo corpo, è il tuo corpo. Vi è più ragione nel tuo corpo che nella tua migliore saggezza. […] Tramontare vuole il vostro Sé, e perciò siete diventati dispregiatori del corpo! Infatti non siete più capaci di creare al di sopra di voi stessi. E per questo ora vi incollerite contro la vita e la terra. Un’invidia inconsapevole è nello sguardo bieco del vostro disprezzo. Io non vado sulla vostra strada, dispregiatori del corpo! Voi non siete per me ponti verso il superuomo!»9.
- 8 F. Nietzsche, Götzen-Dämmerung, in KGW, VI, III, p. 69; trad. it. Il crepuscolo degli idoli, a cura (…)
- 9 F. Nietzsche, Also sprach Zarathustra, in KGW, VI, I, edizione, pp. 34-36; trad. it. Così parlò Zar (…)
Fonte: Jean-Luc Nancy e la filosofia del corpo di Marco Vozza https://books.openedition.org/res/673?lang=en