“Tutti gli esseri viventi sono nell’aperto, si manifestano e splendono nell’apparenza. Ma solo l’ uomo vuole appropriarsi di quest’ apertura, afferrare la propria apparenza, il proprio essere manifesto. Il linguaggio è questa appropriazione, che trasforma la natura in volto. Per questo l’apparenza diventa per l’uomo un problema, il luogo di una lotta per la verità.”
Giorgio Agamben, Il volto
da “Mezzi senza fine – note sulla politica”

Libera traduzione: “All living beings are in the open, manifest and shine in appearance. But only mankind wants to appropriate this opening, to grasp its appearance, its own manifested being. Language is this appropriation, which transforms nature into a face. This is why appearance becomes a problem for mankind, the place of a struggle for the truth.”

link alla pagina – IL VOLTO


A partire dall’importanza del tema del “Selfie”, modi e gesti del presente che caratterizzano il nostro agire ed essere in comune, ho trovato particolarmente interessante la mostra “Self evidence” presentata presso la National Gallery di Edinburgo.

Condivido qui alcune fotografie della mostra e la descrizione dei suoi principali aspetti.

Suggerisco inoltre la lettura di un articolo – The Philosophy of Self-Portraiture in Contemporary Art – che mette in evidenza l’uso del “Self-portraiture” nell’arte contemporanea della fotografia.
“Philosophy addresses the non-essential, but intriguing question of – “why?”
This essay addresses various reasons why artists may choose to use self-portraiture in their art, particularly in the art of contemporary photography.”


Exhibition
“Self evidence”
National portrait Gallery Edinburgh

The Idea of a self-potrait is explored in this Exibition the work American photographers: Woodman – Arbus – Mappelthorpe.

“The photographs date 1960s to the 1980s.
Arguably, the first self-portrait, made using photography was by the American Robert Cornelius in 1839, the year photography was announced to the world and long before the term “selfie” was coined in around 2002.
Today many of us take self-portraits with mobile devices, uploading our image on social media to convey a variety of meanings and expressions.
There is a fascination with how we are seen by others, and by ourselves, in relation to the world we live in our self evidence.
In considering the work of these three important photographers we have an opportunity to reflect on their individual experiences and how they live today.
They asked a group of young people to come together to take photographs, and discuss what they felt about images in this exhibition.
Their contribution also includes a documentary video, which shares their thoughts on media pressure, social, sexual and gender restrictions, and wether ‘selfies’ are art.”

Libera traduzione: Le fotografie risalgono dagli anni ’60 e agli anni ’80.
Probabilmente, il primo autoritratto, realizzato con la fotografia, fu dell’americano Robert Cornelius nel 1839, anno in cui la fotografia fu annunciata al mondo e molto prima che il termine “selfie” fosse coniato intorno al 2002.
Oggi molti di noi amano l’autoritratto o ‘selfie’ grazie ai cellulari, pubblichiamo la nostra immagine sui social media per condividere una varietà di significati ed espressioni.
C’è un fascino per il modo in cui siamo visti dagli altri e da noi stessi in relazione al mondo in cui viviamo nel nostro essere esposti.
Nel considerare il lavoro di questi tre importanti fotografi abbiamo l’opportunità di riflettere sulle loro esperienze individuali e su come vivono oggi.
Hanno chiesto a un gruppo di giovani di riunirsi per scattare fotografie e discutere di ciò che provavano per le immagini in questa mostra.
Il loro contributo include anche un video documentario, che condivide le loro opinioni sulla pressione dei media, le restrizioni sociali, sessuali e di genere e se i “selfie” sono arte.

Link – studi e bibliografie per approfondire il tema del selfie e della contemporaneità

1 – Ana Peraica’s Culture of the Selfie: Self-Representation in Contemporary Visual Culture fie

2 – MIRIAM RUSCH studiosa olandese di filosofia dei media

3 – Geert Lovink,, Nichilismo digitale. L’altra faccia delle piattaforme,  Università Bocconi Editore 2019

4 – Giorgio Agamben, Mezzi senza fine. Note sulla politica, Torino: Bollati Boringhieri, 1996