“Intervista di Maura Gancitano al filosofo Jean-Luc Nancy, ospite del festival in streaming PRENDIAMOLA CON FILOSOFIA. Nancy afferma che in questo momento possiamo essere solo sicuri di un fatto e cioè che enormi difficoltà economiche e ecologiche ci attendono qualsivoglia sia l’esito di questa pandema. La parola in questo momento viene ad essere impoverita dalla pena, dalla tristezza, dalla consapevolezza lacerante che esiste una minaccia di morte che va ad aggiungersi, come una crudeltà supplementare, a quella crudeltà già imperante in un mondo dove già ci sono carestie, epidemie, malattie endemiche, condizioni di vita talvolta infime. Il virus che si diffonde secondo i ritmi di circolazione mondiale delle merci, merci di cui gli esseri umani fanno parte, si trasmette tramite un contagio molto più efficace di quanto non sia il contagio dei diritti umani. “
Filosofia Letture LIVE per le classi 5E – 5C – 5D – 5G
La scelta dei testi è legata ai Filosofi e alle tematiche affrontate durante le lezioni cercando di attualizzare e di ampliare le prospettive con autori contemporanei.
“In quest’intreccio la propria stanza connessa come luogo privato costringe a pensare immaginare la nuova sfera pubblica come avviene con le stanze private degli scrittori. La propria stanza online permette di intervenire attribuire un nuovo significato a questa confluenza. Perché, insisto, nella nostra intimità la stanza online innesca possibilità di azione collettiva e sociale che prima avevano avvenivano solo “fuori dalla soglia”. Nella stanza connessa il pensiero può essere già comunicazione, memoria e azione pubblica; l’attività può essere remunerata senza spostamento fisico, praticabile e sempre più incentivata da imprenditori, amministrazioni pubbliche e imprese, le relazioni affettive, implementate attraverso un’interfaccia, cosicché oggi la propria stanza online amplifica il potere di pensiero (concentrazione) e di azione da una posizione localizzata. Certamente lo spazio che Virginia Wolff riteneva cruciale per lo sviluppo intellettuale delle donne continua essere un luogo singolare per la rivendicazione creativa ma anche per la riflessione politica, estesa alla comprensione delle nuove dinamiche economiche e identitarie di (auto) gestione attraverso lo schermo connesso alla rete. Non si dovrebbe dare così per scontato che la stanza per sé connessa funzioni come una pausa di natura riflessiva e morale sulla nostra costruzione soggettiva e sociale, sia in rapporto alla sfera pubblica che alle strategie di convivenza e lavoro online da casa. Le une e le altre alluderebbero a possibili forme di emancipazione delle persone limitate dagli spazi, dei corpi e dai Loro rispettivi ruoli sociali. Tra queste si dovrebbero ricordare quelle che non sono ancora riuscite a “uscire” dalla vecchia sfera domestica e pertanto non possono tornare a essa liberamente, come spazio risemantizzato.”
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