“Visual Thinking” e creazione di “mappe visuali”

Corso di Visual Thinking
Liceo delle Scienze Umane Canossa di Reggio Emilia

Coordinatrice prof.ssa Mariarosaria Pranzitelli
Docente: Giulia Ferrari

Nell’era dell’informazione il visual thinking sfrutta il potere delle rappresentazioni grafiche per facilitare la comprensione e la comunicazione di concetti complessi e si rivela fondamentale sia nel mondo accademico che in quello professionale.
Il pensiero visivo, è l’abilità di trasformare ragionamenti e informazioni in immagini concrete. Questo metodo non si limita alla mera illustrazione di dati, ma organizza e integra informazioni in modelli visivi, come mappe mentali, schemi, grafici e storyboard, che aiutano a visualizzare e a risolvere problemi complessi in modo più intuitivo e diretto.
La rilevanza del visual thinking risiede nella sua capacità di aumentare l’efficacia comunicativa e di migliorare il processo decisionale. In un mondo dove la quantità di informazioni a cui siamo esposti è enorme, la capacità di sintetizzare e rappresentare visivamente i dati non solo accelera la comprensione, ma facilita anche la memorizzazione e l’apprendimento. Questo è particolarmente vero in ambienti educativi, dove gli studenti possono trarre vantaggio dall’uso di tecniche visive per assimilare concetti complessi più rapidamente e in modo più duraturo.
Le radici del visual thinking si estendono fino alle prime forme di comunicazione umana, come le pitture rupestri, che usavano immagini per raccontare storie e trasmettere conoscenze. Tuttavia, la formalizzazione di questa pratica in ambito accademico e professionale ha inizio nel 20° secolo, con pionieri come Rudolf Arnheim (Visual Thinking, University of California Press, Berkeley-Los Angeles, 1969; trad. it. Il pensiero visivo, Torino, Einaudi, 1974) , che nei suoi studi ha esplorato le relazioni tra pensiero visivo e percezione. Negli ultimi decenni, la tecnologia digitale ha ulteriormente amplificato l’importanza e l’applicabilità del visual thinking, rendendolo uno strumento indispensabile in molti campi.
Gli studi più recenti confermano l’efficacia del visual thinking nel migliorare l’apprendimento e la presentazione di progetti. Ricerche nel campo delle neuroscienze indicano che il cervello umano elabora le informazioni visive molto più velocemente del testo scritto, evidenziando così il potenziale di questa tecnica per aumentare l’efficienza nella comunicazione e nell’apprendimento.
In ambito professionale, l’adozione del visual thinking nelle presentazioni di progetti permette di coinvolgere più efficacemente il pubblico, rendendo l’informazione accessibile e più facile da ricordare. Nel mondo culturale, musei e istituzioni educative utilizzano strategie di visual thinking per progettare esposizioni in modo interattivo e coinvolgente. Si tratta dunque non solo di uno strumento per facilitare l’apprendimento e la comunicazione; è una competenza cruciale nell’alfabetizzazione visiva del 21° secolo, essenziale per navigare e prosperare in un ambiente sempre più complesso e saturo di informazioni. 
Con l’espansione continua delle sue applicazioni e la conferma della sua efficacia da parte di studi accademici, il visual thinking si configura come una delle competenze chiave per il futuro, un ponte indispensabile tra conoscenza e comprensione. La facilitazione grafica, o scribing, come abbiamo visto, implica l’interpretazione visiva di idee e discussioni durante incontri o conferenze. Questo metodo richiede che l’esecutore sia estremamente attento e presente nel momento, capacità che sono anche fondamentali nella pratica della mindfulness.
La mindfulness, o consapevolezza, è la pratica di mantenere una consapevolezza calma e non reattiva del presente. Questo stato di attenzione aiuta chi pratica il graphic recording a rimanere focalizzato, nonostante le possibili distrazioni o la complessità delle discussioni in corso.
In America, il legame tra scribing e mindfulness si è rafforzato man mano che le organizzazioni hanno iniziato a riconoscere l’importanza del benessere mentale e della chiarezza cognitiva nei contesti lavorativi. Utilizzare la facilitazione grafica durante le riunioni non solo aiuta a catturare e organizzare il flusso di informazioni, ma incoraggia anche un ambiente di lavoro più consapevole e attento.
Questa sinergia tra scribing e mindfulness supporta un approccio più riflessivo e produttivo nelle comunicazioni e nella gestione dei progetti, promuovendo un ambiente in cui la presenza mentale è valorizzata e incoraggiata.

Kelvy Bird è una delle figure di spicco nel campo dello scribing, o facilitazione grafica, e ha sviluppato un approccio distintivo a questa pratica. Il suo lavoro si concentra sullo scribing come strumento per la comprensione profonda e la trasformazione nei processi di gruppo. Kelvy utilizza lo scribing non solo per registrare ciò che viene detto, ma per catturare l’essenza delle conversazioni e aiutare i partecipanti a vedere le connessioni e le dinamiche altrimenti non evidenti.

 Principi fondamentali della tecnica di scribing di Kelvy Bird:

1. Ascolto a più livelli: Kelvy enfatizza l’importanza dell’ascolto non solo delle parole espresse, ma anche del contesto emotivo e energetico di chi parla. Questo richiede una presenza attenta e una forma di ascolto che va oltre il verbale, per cogliere i sottotesti e le dinamiche sottili di un gruppo.

2. Rappresentazione visiva integrativa: Lo scribing di Kelvy Bird non si limita a trasferire le parole in immagini; piuttosto, cerca di integrare e sintetizzare le idee in un flusso visivo che rifletta le relazioni e i pattern emergenti. Questo può includere l’uso di simboli, forme, e linee che connettono concetti o indicano movimenti e cambiamenti di pensiero.

3. Co-creazione con i partecipanti: Invece di lavorare in isolamento, Kelvy vede il suo ruolo come parte di un processo collaborativo. Invita i partecipanti a interagire con il materiale visivo creato, considerando il scribing un dialogo visivo che evolve con la discussione.

4. Focalizzazione sulla trasformazione: L’obiettivo finale dello scribing secondo Kelvy Bird non è solo la documentazione di un evento, ma facilitare una trasformazione nei partecipanti. Attraverso le rappresentazioni visive, il gruppo può percepire nuove possibilità e connessioni, stimolando il pensiero critico e la creatività.

5. Pratica meditativa: La tecnica di Kelvy si avvicina alla pratica dello scribing con un atteggiamento meditativo, dove la mindfulness gioca un ruolo cruciale. Questo approccio aiuta a mantenere la concentrazione e la chiarezza durante il processo creativo e facilita una maggiore apertura e sensibilità alle dinamiche del gruppo.

Esplorando il panorama italiano del Visual Thinking, ci siamo rivolti ad Housatonic per strutturare un corso base che coinvolgesse le studentesse e gli studenti del Liceo Canossa. Housatonic è uno studio creativo con sede a Bologna, attivo da più di dieci anni nella ricerca e applicazione dello scribing nei più vari contesti: dalle realtà no profit alle agenzie aerospaziali, la tecnica di visualizzazione può essere declinata in ogni situazione, indipendentemente dalle tecnicità del tema affrontato. Lo studio nel tempo ha riassunto le caratteristiche tecniche dello scribing ed elaborato esercizi per allenare la creatività e l’ascolto, capacità alla base di questa tecnica. La collaborazione con il Liceo Canossa è una delle prime attività nell’ambito della formazione scolastica svolta dallo studio, che ha dato risultati molto positivi nell’approccio allo studio da parte delle ragazze e dei ragazzi.

Alcuni momenti significativi dello svolgimento del Corso